TOP OF THE TOPS – Tutti i film del Wizarding World dal peggiore al migliore

Era una vita che mi ripromettevo di fare il rewatch dei film del Wizarding World. Fortunatamente dopo più di 10 anni e qualche centinaio di film e serie tv nel mezzo, sono finalmente arrivato al punto in cui mi ero dimenticato (quasi) tutta la storia, come quando da piccolo speravo inventassero un modo per cancellare la memoria così da poter riguardare Lost esultando ad ogni cliffhanger come fosse la prima volta.

Quindi Lost finisce che in realtà erano tutti…cosa stavo dicendo?

Riguardare la saga di Harry Potter alla soglia dei 30, quindi fuori dalla zona grigia del giovane adulto, ti porta ad apprezzarla diversamente: non sono più solo i mostri, i misteri e le bacchette laser a catturare l’attenzione, quanto la crescita introspettiva dei personaggi che, non più parallela alla nostra, viene esaminata dall’esterno con dolce nostalgia e un rinnovato senso di consapevolezza. Harry affronta il male, ne viene posseduto, lo comprende e sa che l’obiettivo è sconfiggere quello che riesce ad eliminare ma convivere con quella parte di ombre che non lo abbandonerà mai. Diventa sempre più comprensibile la necessità di portare l’opera della Rowling nelle aule di scuola: libri e film sono un’importante trattato di pedagogia per menti giovani (e non solo).

Detto questo, partiamo con la classifica.

11) Animali fantastici – I crimini di Grindelwald di David Yates (2018)

Quando vuoi fare Hitler ma sei fidanzato con sua nipote Amber Heard

Il secondo capitolo della (per ora e per sempre) trilogia di Animali Fantastici è il punto più basso di tutto il Wizarding World. Storia eccessivamente convoluta, colpi di scena senza senso che sconvolgono il canone, Eddie Redmayne sempre più fastidioso. Ma la cosa peggiore è il parrucchino biondo platino di Johnny Depp, quello ancora non glielo abbiamo perdonato.

10) Animali fantastici e dove trovarli di David Yates (2016)

Eddie tutto apposto?

Riportare il Wizarding World al cinema sembrava interessante. Poi si è rivelata una mera operazione economica volta a fare cassa e cash, con una storia insipida che sapevamo come sarebbe andata a finire. Nonostante ciò il primo film regalava un minimo di atmosfere magiche, intrattenendo a dovere e regalandoci una grandissima Katherine Waterstone nel ruolo di Tina e anche un buon Colin Farrel come villain (che poi si è trasformato in Johnny Depp con il parrucchino biondo e il film è crollato). Eddie Redmayne ha vinto l’Oscar per il ruolo di Hawking e ha calibrato tutte le sue interpretazioni su quello: nella scena sul ghiaccio con il Rinocecoso ero in imbarazzo per lui.

9) Animali fantastici – I segreti di Silente di David Yates (2022)

Ricordati di dimenticare tutti i parrucchini biondi visti negli ultimi 5 anni

Prima Ezra Miller (Credence) che si barrica in una casa di campagna prendendo in ostaggio una donna e suo figlio, poi Johnny Depp dichiarato “picchiatore di donne” e infine il covid. La produzione di Animali 3 è stata sicuramente travagliata – lontano ricordo per la Warner che ora può consolarsi con gli introiti enormi di Barbie – ma ha avuto un beneficio enorme: fuori Johnny e dentro Mads. Mikkelsen è perfetto nel ruolo di Grindelwald e contribuisce a rendere Animali 3 il punto più alto del trittico. Storia avvincente con vibes di film di spionaggio, finale molto spettacoloso. Peccato che abbia floppato e sancito la fine della saga, poteva essere l’inizio di qualcosa di interessante.

8) Harry Potter e il principe mezzosangue di David Yates (2009)

Lavanda Brown è una stalker e lo sapete pure voi.

Inizia bene il sesto capitolo, con l’attacco dei Mangiamorte al Millenium Bridge di Londra; bello anche l’inseguimento notturno nel grano con distruzione finale della Tana; terzo atto di forte impatto emotivo, fotografia sempre eccellente. Peccato che in mezzo ci siano storielle ormonali eccessivamente lunghe, eccessivamente  caste e poco interessanti: Harry e Ginny hanno una chimica peggiore di Anakin e Padmè in Episodio II, la faida Lavanda vs. Hermione si prende una roba come mezzo film. Perché dare più di 10 secondi di screen time a Lavanda Brown? E soprattutto perché farlo a scapito delle parti migliori del libro, quando di ormoni si era già parlato prima (e meglio) nel 4? Il sesto film è probabilmente l’unico di cui spero facciano una stagione esaustiva nell’imminente serie tv. Salviamo Luna Lovegood con gli occhialini 3D e anche Malfoy, per la prima volta visto con quell’ambiguità da antieroe moderno che ci piace parecchio. Non è un brutto film, è solo calibrato molto male.

Asina Giuliva!

7) Harry Potter e la pietra filosofale di Chris Columbus (2001)

Un brutto caso di brutta emicranea

Arriviamo alla parte della classifica in cui diventa difficile mettere prima un film e poi un altro, il giudizio più o meno è lo stesso (positivissimo) per tutti. Il primo film della saga è il più dolce, il più ingenuo, il più bimbo di tutti. Probabilmente è per questo che tra tutti è forse quello che invecchia meno bene, ma la magia scorre potente ed è sempre un piacere rivederlo.

Si dice leviosa, non leviosà

Non io, non Hermione, Tu!

6) Harry Potter e il calice di fuoco di Mike Newell (2005)

Il Professore Matto

Il quarto capitolo risente tantissimo della sindrome del predecessore: fosse stato il 3 un brutto film, avremmo tutti apprezzato di più il 4, perché da apprezzare c’è molto. La regia di Newell è molto calibrata sul period drama all’inglese ma regala scene sontuose; è il primo film in cui torna Voldemort (la resurrezione è bellissima); il Torneo Tremaghi riesce con un film a spazzare via tutti gli Hunger Games; c’è un Malocchio Moody molto moody, una Rita Skeeter più fastidiosa del Gilderoy Allock di Branagh, una Mirtilla Malcontenta che fa sexual harrassment a Harry nel bagno dei prefetti e una Emma Watson che fa le prove per quando scenderà le scale in quell’obbrobrio di live action de La Bella e la Bestia. C’è il mistero di chi abbia messo il nome di Harry nel calice – molto stile Agatha Christie -, ci sono gli ormoni, trattati bene e con discreta intimità, e si inizia a perdere quella fanciullezza che aveva caratterizzato i primi film (anche se le avvisaglie c’erano già nel 3). Il punto in cui tutto cambia, in cui tutto diventa più complesso, in cui tutti vengono in contatto con la morte: il punto in cui si inizia a crescere. Forse è quello che è invecchiato meglio della saga, inclusivo e moderno.

Non li hai 17 anni

“Non sono il tuo gufo!”

“Balbettante Bambocciona Banda di Babbuini”

5) Harry Potter e l’Ordine della Fenice di David Yates (2007)

Grazie a George Lucas per aver inventato le bacchette laser che perdono acqua

Il più politico della saga. Veniamo introdotti al Ministero della Magia, dove si svolgerà il finale serratissimo. Arrivano tre personaggi femminili di grande spessore: Luna Lovegood, la Bellatrix di Helena Bonham Carter e soprattutto la Umbridge di Imelda Staunton che rasenta la perfezione. Il quinto capitolo è uno dei più brevi: taglia quello che non serviva del libro e si muove in modo molto dinamico con una regia sporca (in senso buono), la prima di Yates che prenderà in mano le redini dei film seguenti. È il film più cinetico, il più action (se le bacchette fossero state pistole, il terzo atto sarebbe stato un film di John Wick) ma anche il più ingiustamente sottovalutato, perché il primo in cui Harry diventa davvero una figura sfumata non più solo positiva. Meno misteri ma un forte spirito di ribellione al sistema tipico della piena adolescenza. E lo scontro finale tra Silente e Voldemort al Ministero resta il duello migliore di tutta la saga.

Tuo padre era un maiale!

4) Harry Potter e i doni della morte: Parte I di David Yates (2010)

Qui c’è di mezzo Del Toro, non me lo leva dalla testa nessuno

La formula cambia completamente: addio corridoi di Hogwarts, benvenute foreste inglesi. Inseguimento iniziale spettacolare, seconda incursione al Ministero con una missione tesissima in stile spy movie (che belle le missioni che iniziano con uno shot di polisucco) e bel conflitto finale a casa Malfoy che si chiude con la morta più commovente di tutte, quella di Dobby. L’idea di dividere l’ultimo libro in due parti è stata migliore del previsto, perché anche se lontani da Hogwarts il film riesce a trovare ampio respiro, ad approfondire parecchio i personaggi e a mandare avanti la storia di tantissimo, concludendola al momento giusto con un grande cliffhanger: per citare Gandalf, è il respiro profondo prima del balzo. Il segmento animato della storia dei tre fratelli resta uno dei momenti più belli della saga. È in assoluto il capitolo meglio recitato.

“Dobby non intendeva uccidere, Dobby voleva solo mutilare o ferire gravemente”

3) Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 di David Yates (2011)

Se dite di non aver mai visto almeno almeno i primi 10 minuti di questa perla non vi credo

Non metterlo al secondo posto è stata dura, il perché lo spieghiamo dopo. Il capitolo conclusivo della saga di Harry Potter inizia come un bellissimo heist movie con la rapina alla Gringott e poi diventa un film di guerra vero e proprio. Forti echi dall’assedio al Fosso di Helm del terzo atto delle Due Torri, a cui si aggiunge la corsa contro il tempo per trovare tutti gli horcrux dentro Hogwarts e distruggerli prima che sia troppo tardi. Il film è tesissimo, coinvolgente, ha delle scene di guerra meravigliose e chiude la saga in modo epico. Il povero Piton ha la morte peggiore ma la sua storia è una di quella che rimarranno di più. Unico neo, il “finiamola insieme” tra Harry e Voldemort si meritava qualche spruzzata in meno di CGI brutta e un livello degno dello scontro con Silente nel 5, e l’epilogo poteva essere meno cringe. Però la Battaglia di Hogwarts è un picco altissimo.

“Not my daughter, you bitch!”

2) Harry Potter e la camera dei segreti di Chris Columbus (2002)

Quindi Godzilla ha trovato il mostro di Loch Ness e ha deciso di mettere su famiglia eh?

Al secondo posto c’è il mio guilty pleasure. La camera dei segreti è La pietra filosofale migliorato, allungato ed evoluto. Inizia come horror da castello infestato e finisce come monster movie con echi di Indiana Jones. Il basilisco che sussurra parole di morte nei muri e le scritte col sangue fanno paura anche oggi, gli effetti speciali artigianali sono immensi. Il più spooky della saga è il film perfetto da vedere a metà strada tra Halloween e Natale. Harry inizia a sentire il male crescere dentro di se e si porta dietro un messaggio fondamentale per tutte le bambine e bambini: “Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità”. Il più horror della serie non poteva che meritarsi il podio.

Paura, Potter?

1) Harry Potter e il prigioniero di Azkaban di Alfonso Cuarón (2004)

Ogni volta che arriva questa inquadratura ho i brividi

Un gradino sopra tutti i film elencati prima, c’è Il prigioniero di Azkaban. Non è solo il migliore della saga in assoluto, ma è una delle vette del fantasy moderno e uno dei pochissimi fantasy d’autore in circolazione. L’unico della serie a poter essere definito capolavoro perchè in mano ad uno dei più grandi registi del cinema moderno (suoi Gravity e I Figli degli Uomini) con virtuosismi di macchina da presa e fotografia immensa. Siamo di fronte al film più dark, cupo ed inquietante della saga (e non c’è neanche Voldemort), con la scena dei Dissennatori nel treno per Hogwarts da antologia. Un inizio da film in stile serial killer evolve presto nell’horror gotico d’atmosfera e d’avventura e sfocia in un primo finale con Hermione che picchia Malfoy, la lotta contro il Platano Picchiatore, una serie di colpi di scena enormi sparati a raffica, il combattimento con il mannaro e il conflitto sul lago con i Dissennatori; poi Hermione tira fuori la giratempo e inizia un secondo finale, addirittura migliore del primo. Due finali, uno evoluzione dell’altro, nello stesso film. Geniale, bellissimo, unico e solo film della saga a superare ampiamente il libro. Resta tutt’oggi il miglior film sulla depressione che abbia mai visto.

“Fatto il misfatto!”

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